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Counseling (traumi - crescita personale)
Counseling (traumi
- crescita personale)
Cosa è la "metapsicologia".
Il metodo "RIT – Riduzione Incidenti Traumatici".
›› Intervista al
Dr. Frank Gerbode (di Stefania
Venturino)
psichiatra e filosofo americano,
fondatore della Metapsicologia.
|
Frank A. Gerbode è autore
del libro "BEYOND PSYCHOLGY – An introduction to metapsychology"
- IRM Press (ISBN 1-887927-00-X) – USA, in occasione del
Simposio tecnico internazionale di AMI-TIRA (USA) e dell’Istituto
di Metapsicologia Applicata (Milano, 6-10 Ottobre 2006).
Attualmente i libri e le pubblicazioni di AMI-TIRA sono pubblicati
dalla casa editrice LOVE HEALING PRESS
(info@LovingHealing.com),
Ann Arbor, MICHIGAN.
›› Link all'acquisto del libro su
Amazon.com |
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Counseling,
traumi e crescita personale:
la consapevolezza, non il ricorso ai farmaci facili, è la via
più sicura e radicale per superare le esperienze negative della vita
e sviluppare positivamente il potenziale della persona.
- La violenza domestica e i traumi;
- il ruolo della consapevolezza per il superamento dei disturbi da stress
post-traumatico (PTSD);
- nuovi modelli di intervento e soccorso applicati nella recente
guerra Israelo-Libanese.
Di questo ed altro si è discusso a Milano (6-10 Ottobre 2006)
nel corso del primo Simposio tecnico internazionale dell’Associazione
AMI-TIRA, nata in America negli anni ‘80 (www.tir.org
– Applied Metapsicology International e Traumatic Incident Reduction
Association), rappresentata in Italia dal nuovo Centro Studi e Ricerche
“Istituto di Metapsicologia Applicata”, fondato e diretto dal
Dott. Giovanni Crivellaro, psicologo e formatore certificato
(www.metapsicologia.org).
Il simposio, riservato ai professionisti in materia, psicologi e non,
ha visto la partecipazione di numerosi convenuti da molti Paesi del
mondo (California, Michigan, Florida, Canada, UK, Belgio, Germania,
Romania, Italia, Israele e altri), per discutere e confrontarsi
sulle principali novità ora allo studio nel campo della
metapsicologia e delle sue applicazioni,
specialmente riguardo al trattamento delle esperienze traumatiche.
“Ma che cosa è la metapsicologia e di cosa si occupa”?
“La metapsicologia è lo studio della persona singola e della sua esperienza
così come essa è vissuta e percepita dal suo punto di vista – precisa
il Dott. Crivellaro – . Si può anche aggiungere, molto sinteticamente,
che la metapsicologia è lo studio della persona e delle sue
abilità. Alla base di tale ricerca c’è l’analisi dell’origine, della
struttura e della funzione della mente umana nonché della relazione
che c’è fra la persona, la sua mente e l’universo fisico. Pertanto,
la metapsicologia è la disciplina che unifica l’esperienza mentale e
quella fisica della persona, cercando di scoprire le regole che si possono
applicare per entrambe”.
“Come si traduce nella pratica questa impostazione di studio e
di ricerca filosofica sui traumi”?
“E’ centrale, nella metapsicologia, lo studio di come una persona, la
sua mente e il suo mondo vengono visti da un punto di osservazione “centrato
sulla persona”, in assenza di qualsiasi punto di vista o giudizi esterni
– prosegue Crivellaro - . Una delle tecniche certamente più importanti
da noi utilizzate con successo per il superamento del cosiddetto
PTSD – Post Traumatic Stress Disorder – è
“RIT” (Riduzione Incidenti Traumatici)”.
RIT è un procedimento strutturato e guidato da una persona
addestrata e formata, chiamata “Facilitatore”, verso il Cliente,
chiamato “Osservatore”.
Non è una terapia in senso tradizionale e non usa né l’ipnosi né
i farmaci.
Il punto di partenza è riconoscere che ciascuno ha in sé le risorse
e le capacità di trovare risposte e rimedi ai propri problemi e condizionamenti.
Attraverso una tecnica di desensibilizzazione regressiva e immaginativa,
che trae direttamente i suoi principi dai primi scritti di Freud e Pavlov
e dai successivi studi e sviluppi teorici di altri medici e psichiatri
(Fairbank e Nicholson (1987), Roth e Newman (1991), Folkins, Lawson,
Opton e Lazarus (1968), Blundell e Cade (1980) – per citarne alcuni),
l’Osservatore è impegnato in un processo di presa di coscienza
e di realizzazioni (insight) riguardanti uno o una catena di eventi
traumatici, conosciuti o meno.
RIT favorisce lo sviluppo della consapevolezza dell’individuo, così
che possa affrontare in modo più adeguato la vita, riducendo o eliminando
l’impatto negativo residuo di una esperienza traumatica.
“Quale è la principale novità di RIT”?
“E’ semplice, facile da insegnare, fortemente centrato sulla persona
e molto strutturato – dice il fondatore della Metapsicologia, lo psichiatra
e filosofo americano Dott. Frank Gerbode - . Inoltre, produce
effetti significativi in poco tempo: in media, un caso di PTSD può essere
risolto in circa 16 sedute”.
“Da quando e come ha iniziato ad occuparsi di traumi”?
“Negli anni ’80, subito dopo la guerra del Vietnam, l’America si trovò
alle prese con un grande numero di reduci che necessitavano di immediato
sollievo ed aiuto per tornare alla vita normale – prosegue Gerbode
- . Iniziammo così ad occuparci in modo sistematico dei traumi, sviluppando
una tecnica considerata tra le più efficaci in questo campo, anche se
la Metapsicologia non si occupa solo dei traumi e dei loro effetti condizionanti
e negativi.
“Cosa è un trauma”?
“Un trauma è la relazione che si stabilisce fra un evento e la persona
che lo vive. O meglio, è la relazione fra un evento (fisico o psicologico)
e ciò che la persona che vive quell'evento non può o non permette a
sé stessa di vedere fino in fondo perché è troppo intenso o troppo negativo
per essere pienamente confrontato. Tuttavia, in realtà, più si cerca
di tenere lontano il trauma, più, paradossalmente, lo si mantiene vicino
a noi, prolungandone gli effetti negativi anche a distanza di anni.
Lo sforzo, spesso inconscio, di non voler o di non riuscire a “stare
di fronte” a tutte le implicazioni contenute nell’esperienza o nella
sequenza delle esperienze traumatiche, determina in noi la presenza
di una carica emotiva negativa sulla quale occorre lavorare per recuperare
e liberare le energie e le potenzialità trattenute nell’incidente. Qualsiasi
cosa può, pertanto, essere potenzialmente un trauma, perché dipende
da come la persona si relaziona ad essa: ciò che può essere un trauma
per qualcuno, non lo è per un altro”.
“E’ possibile superare un trauma da soli, senza l’aiuto di nessuno”?
“La maggior parte di noi è in grado di elaborare e superare mediamente
il 50% dei traumi subiti. Per gli altri, un aiuto può essere necessario”.
“Cosa l’ha colpita o impressionata maggiormente in tanti anni
di attività nel settore dei traumi”?
“La più grande realizzazione che ho fatto – dice Gerbode – è
scoprire che gli esseri umani sono fondamentalmente molto forti, grandi,
buoni. Ciascuno di noi fa e deve fare una scelta di fronte alla vita:
se scelgo di pormi in un atteggiamento positivo, considerando che le
persone sono fondamentalmente buone, farò esperienza della bontà delle
persone; se invece scelgo di considerarle fondamentalmente cattive,
farò esperienza della cattiveria delle persone”.
“Quale è la sua opinione riguardo al consumo, sempre più in aumento
in tutto il mondo occidentale, dei cosiddetti farmaci per migliorare
la vita: per aumentare la memoria e l’attenzione, per esempio, per vincere
paura e timidezza, per migliorare le proprie performance mentali, sportive
o sessuali”?
“Sono favorevole ad aumentare la consapevolezza di sé e della realtà,
non a diminuirla come spesso accade con l’utilizzo dei farmaci– sottolinea
Gerbode. Per raggiungere una condizione mentale positiva e migliorare
la qualità della nostra vita si può ed è necessario lavorare facendo
leva soprattutto sulle enormi potenzialità che ogni essere umano possiede
in sé stesso”.
“Che ruolo possono avere la formazione e la scuola per sviluppare
fin da bambini un rapporto di maggior fiducia nelle proprie e nelle
altrui potenzialità, evitando così di pensare di ricorrere, da grandi,
alla pillola facile”?.
“Potrebbe essere una buona idea – conclude Gerdobe. I bambini
possono capire i meccanismi di base del funzionamento della mente e
trarne certamente dei vantaggi. Presto, in ogni caso, usciremo con un
libro destinato direttamente alla lettura e fruizione dei bambini ed
è un primo passo concreto non solo per aiutarli nelle situazioni critiche,
ma anche per educarli e crescerli alla scuola della consapevolezza”.
L’Istituto Italiano di Metapsicologia Applicata (recentemente
affiliato all’EAC- European Association for Counseling) è oggi
impegnato principalmente nella formazione dei facilitatori in Italia
(con corsi a Milano, Brescia e Carpi) e in Israele
(Nazareth), ma sta iniziando a lavorare anche per la traduzione
dei principali testi di riferimento su RIT e sulla Metapsicologia.
“Avremmo bisogno del sostegno di una Fondazione attenta ai nostri
temi - sottolinea infine Crivellaro: abbiamo alle spalle
una esperienza ormai trentennale da parte degli americani che attesta
la validità delle nostre tecniche”. L’ AMI (Applied Metapsicology
International), referente scientifico dei programmi dell’Istituto
di Metapsicologia Applicata, è infatti formalmente accreditato in
America come ente formativo di educazione continua dalle principali
associazione nazionali del settore: APA (American Psycological
Association), ATSS (Association of Traumatic Stress Specialists)
e NASW (National Association of Social Workers).
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